domenica 24 maggio 2009

La caduta libera


NOTA: La foto e' di Isabella Balena ed e' solo rappresentativa.

Io e la ragazzina stavamo assieme e facevamo quel che facevamo.

Quando a scuola si sparse la voce, uno dei chirichetti venne da me. Era uno di quelli che gli giravano sempre attorno.

Cosi mi vomito' adosso la sua predica.
I suoi occhi erano colmi di odio.

Non ero un ragazzo aggressivo, ne violento, non lo sono mai stato. Nemmeno quando ce ne sarebbe stato bisogno. Ero solo uno sensibile. La ragazzina questo lo apprezzava.

Il chirichetto inizio' a tormentarmi, nella speranza vana di fare colpo sulla ragazzina. Finche' un giorno un nostro amico, uno del nostro giro, decise che era ora di finirla.

Decise di dare una lezione al chirichetto.

Funziono', per un po.

Ma poi il chirichetto corse a piangere dal papa.

Fu cosi che ebbe inizio la fine.

Ci cadde tutto adosso.
Non potevamo piu' uscire, vederci, telefonarci.
Fu cosi che Lei entro' prepotentemente, senza piu' regole, tra noi due.
Lo facevamo sempre assieme ma ora, ognuno per se', da soli, con il solo conforto di Lei.

Fu cosi che la situazione degenero' completamente,
Fu cosi che Lei venne in cima a tutto e tutti.
Fu cosi che io mi dimeticai della ragazzina e che la ragazzina si dimentico' di me.

Fu cosi che conobbi il lato piu' oscuro del mondo.


Era sabato pomeriggio.
Mi risvegliai dopo 2 o 3 ore,
solo, sdraiato in mezzo alla sporcizia,
sul retro della stazione centrale.

E con il cuore colmo di tristezza,
piansi.

2 commenti:

  1. Mi piace come scrivi. Sembra il gancio di un bel romanzo.

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  2. Grazie.

    Non so perche' sto scrivendo. Sono cose molto personali. Pensavo mi facesse bene invece no. Vomito continuamente vecchi ricordi che ero riuscito a dimenticare con fatica.
    Alcuni riaffiorano con estrema pericolosita', altri suscitano amarezza ed altri ancora sono nascosti da una leggera patina di soddisfazione.

    neelps

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