lunedì 24 agosto 2009

em emoc onU

Ci sono dei giorni, in estate come in inverno, dove il cielo diventa grigio ed il tempo si ferma. In questi giorni accade sempre qualcosa che non siamo in grado di capire.
Da qualche parte in un parco, seduto ai bordi di un marciapiede, su una banchina del metro, c'e' qualcuno che pensando all'amicizia e all'amore, urla il suo grido silenzioso al mondo.

E' un ragazzino come altri,
vestito normale, curato, ma con gli occhi spenti.


E' una ragazzina come altre,
che nasconde il suo pianto sotto un bellissimo sorriso.



L'affanno colpisce nel buio della notte,
quando indifesi ci si rigira nella piu' sconsolata solitudine.
Aggredisce senza pieta' alcuna.
Degno delle piu' crudeli delle bestie,
con i suoi artigli solca permanentemente il cuore di tristezza.

I sogni sconfitti,
svaniscono in pochi istanti, lasciando spazio al vuoto interminabile.


Cosi, rinchiusi in una stanza buia troppo stretta,
in apnea,
si prega perche' il tempo passi.


E un'altro giorno arriva. E poi un'altro ed un'altro ancora.

E all'improvviso,
in una notte fresca e tranquilla,
quando la Speranza testarda, tenta timidamente di rialzarsi,

Eccola! la nera bestia tornare con rabbia.

Svegliandosi in una densa sostanza nera come pece,
non si puo' respirare,

lasciarsi andare non serve,
non c'e' resa,
non esiste fine,
non esiste tempo.



Lo sai.