giovedì 9 settembre 2010

Milano Vogue Fashion Out Night


Le pupille si dilatano velocemente, l'alcool scorre proporzionalmente alla voglia di abbandonarsi a qualcosa di sconosciuto. Bisogna scandirlo bene, il grido furibondo, insensato, liberatorio.
v a f f a n c u l o.
Barcollo per le via di questa spocchiosa citta', via verri, via della spiga, via manzoni.
Ogni negozio, eblema del superfluo ha qualcosa da offrirti con cui ti corrompe lo spirito, l'anima, il tutto. L'effimero e' la corruzione totale del corpo che, in preda ai dolci effetti dell'alcool, si abbandona piacevolmente cullato da una sensazione di torpore eterno, abbandonando tutto cio' che e' razionalmente corretto.

Per le strade camminano demoni bellissimi, su tacchi a spillo, con pantaloni aderenti, lasciano scoperte quelle parti cosi sensualmente attraenti da provocare un turbino di sensazioni incontrollabili. Pettinature alla Lady Gaga, occhi dolci, capaci di stregarti il cuore fino alla morte. Ti conducono, in accoppiata con Bacco, al caotico piacere del vizio.

Sguardi ammiccanti, profumi speziati, dolcissimi, colpiscono il cuore come dardi avvelenati, come il morso di un serpente velenoso, provocano spasmi muscolari di un dolore acido e profondo.

Cosa si nasconde dietro queste creature cosi dolcemente decorate, cosa, nel loro animo profondo, e' soffocato dai brand del made in italy?

Zegna, offre dello spumante buonissimo, in bicchieri da intenditore con mandorle fresce dal sapore naturale e dolce. Una fotografa, con il suo sguardo ruggente mi passa accanto, mora, nel suo aspetto ingiustamente meraviglioso lascia un solco permanente nel mio inerme cuore.
Giorgio si fa fotografare con invidiosi sognatori di un successo bramato che mai gli sara' riconosciuto. Una Cucinotta tutta agghindata entra sul retro di via Manzoni, con la sua guardia del corpo, raggiunge il Re della moda milanese e, circondato nel suo emporio del lusso, accecanti flash partono a raffica rimbalzando velocemente per i numerosi specchi fino a morire nel nero profondo.

Dentro e fuori.

Vecchi nauseabondi mostrano con disinvoltura i loro oggetti del giorno, giovani ragazze, bellissime, con occhi di ghiaccio, gli si trascinano attorno come fossero cagne selvatiche addomesticate.

Ecco Milano, nel suo inutile splendore, brillare di quella luce artificiale, artefatta, drogata.

Nuotare negli effetti dell'alcool.

I sensi si svuotano del razionale senso di soffocamento.

Piu' ingerisco questo spumante gratuito offerto dai famosi brand del made in italy, piu' arrivo a toccare il mio eden. Ma la mia sazieta' non raggiunge la sua completezza, desidera i corpi, uno dietro l'altro, di questi splendidi animali decorati, dolci.
L'estetica del bello, non conosce sazieta'.

Desidero fare da parte la frangetta mora e scoprire quel meraviglioso occhio vestito di blue pastello. Il profumo del suo corpo e' un misto tra incenso e un aroma preziosa. Il suo calore, in questa giornata di un triste settembre, e' un attrazione irresistibile.
Le sue mani.
Le sue braccia, esili e innocenti, attendono di essere accarezzate.
Veste uno strofinaccio di una seta finissima, made in China, ma brandizzata Armani.

La cenere cade a terra, trascinata con forza dalla gravita'.
Brucia il tabacco, lasciando dietro di se', disegni volubili che si dissolvono velocemente.

L'incontro delle labbra sulle labbra ha un effetto devastante, l'alcool deve scorrere nelle vene, perche' apre i recinti ad un essere ignoto. L'umido della saliva, il tessuto setoso, il girovita caldo.

Non c'e' ragione per il razionale.
Non c'e' nulla da comprendere, non c'e' senso che puo' essere compreso appieno quando si padroneggia la razionalita'.

Il tutto deve essere irrazionale.
Devo avere tutto fuori dal mio controllo.
Amo giocare con il caso.

Il chaos partorisce l'imprevedibilita', la gioia.

Diffido di chi, ama tenere sempre tutto sotto controllo.

Cammino barcollando, nei cunicoli sotterranei della Milano Vogue Fashion.

Out there in the city, quali limiti?, arroganti ignoranti!, mangiate biada nei vostri stretti recinti.
Pascolano beati, loro! nella loro illusione di liberta' inviolabile, il loro libero arbitrio, nulla e' se non l'illusione di un brand luccicante.
Come stupidi pesci abboccano ad ogni luccichio in movimento.

Bevi l'ultimo bicchiere di bollicine made in France. Stupido idiota!

Cosi voglio essere, stupido ed idiota.
Nella mia felicita' apparente, vera o irreale che sia, perso in un campo senza limiti, in una dimensione inconsistente di una geometria irreale.
Fluttuo nel vuoto, dove i sensi non hanno potere, ogni bussola e' senza magnete.

Non vedo piu' nulla, solo luci colorate, indistinte, occhi meravigliosi, abbiamo una bellissima random walk, urtiamo il calore di altri corpi in cerca del loro rainbow, tutto si mischia in una unica miscela colorata, calda, fresca, senza senso.

Rimane solo il gusto ed il calore delle mia labbra sulle tue.
Ed il vento, che amico, ci accarezza con cura.


Neelps

martedì 7 settembre 2010

Imbrattare!

Goccie rosse cadono,
caotiche,
violente,
decise.

La vernice imbratta la tela del suo sangue ruvido.

Pennellate nere, dense come fango, solcano la bianca innocenza di un dipinto straziato. Disegnano esili ombre sinistre che, come fumo, svaniscono nel vuoto.

Brandelli grumosi, sfilacciati, vestono i timidi spazi bianchi.

Solchi decisi, di un pennello senza vita, compongono il terrore in quattro lettere.


Rosso come il sangue che sgorga da una vena bucata, schizza copioso, esplodendo in disegni caotici racchiusi in uno spazio euclideo. Lettere nere sovrastano prepotentemente, soffocandolo, il giallo di una vita alla catena. Esili figure, come vessilli di morte, sorvegliano il recinto invalicabile della speranza che, sconfitta, danza compulsivamente in uno spazio troppo stretto.

Pain.