sabato 24 aprile 2010

Questioni segrete


Ci sono delle cose di me che non amo svelare agli altri.
La prima e' la mia adolescenza, che si porta appresso, indelebili, i ricordi di sensazioni cosi estremamente violente nel piacere e nel dolore da andare al di la' del bene e del male.
La seconda e' la pittura.

Fin da quando ero piu' giovane, ho sempre avuto delle passioni che, negli anni si addormentavano e risvegliavano ad intermittenza, subendo una forza ciclica che non sono in grado di comprendere.
Niente puo' far pensare che io sia bravo, ma non e' importante. Anzi, bravo non lo sono affatto, ma imbrattare una tela bianca mi dona quell'impalpabile sensazione di benessere di cui sono costantemente alla ricerca.

Iniziai con le solite cose, prima usando i pennarelli, poi le tempere, poi ci fu un periodo in cui mi dedicai completamente alla matita. Ma ci fu un momento in cui presi una direzione mia, tagliai completamente con il passato, buttai a macero tutti gli insegnamenti, tutte le tecnica apprese e lasciai spazio all'energia rabbiosa che si nascondeva timidamente nella mia personalita' introversa. Iniziai ad imbrattare la tela, a strattonarla, in modo casuale, pennellando, pasticciando, spalmando il colore in dosi e modalita' fuoriose.

Astratto, fu cosi che giustificai le mie nuove tele, dipinti astratti.

Forse soltanto per mascherare la mia inettitudine verso la pittura tradizionale.
Ma solo cosi riuscivo a nutrire questa bestia affamata che si nascondeva all'ombra della mia mite personalita'.

E' un segreto che custodisco solo per me, perche' e' una cosa mia, che riguarda la mia intimita', che non vuole sentirsi sottoposta al giudizio di nessun'altro oltre che di me stesso.

In questo piccolo spazio digitale, disperso tra la miriade di testi piu' piacevoli, amo scrivere dei miei segreti. Perche' neelps e' soltanto un nessuno, un giochetto di lettere allineate al contrario.
C'e' una sensazione scabrosa nel rivelare una segreto sapendo che rimarra' comunque un segreto, un brivido digitale che non sono in grado di comprendere.

Cosi, dovro' andare in cantina a cercare i rotoli delle mie vecchie tele e chissa', se la visione, dopo tanti anni, sara' in grado di risvegliare quella timida fiammella che brucia silenziosa, da qualche parte, dentro me...

Neelps

domenica 18 aprile 2010

Fuori Salone #1

















MILANO Fuori Salone 2010
Zona Tortona.
E' iniziato.

Hanno ripitturato la passerella di verde.
L'hanno ripulita, orrendo gesto allegorico!

Ma per creare, bisogna prima distruggere.

Zona Tortona e' l'evento piu' bello di tutto l'anno.
E' un insieme di spocchiose stronzate vestite con L'eleganza italiana.
Un evento in cui, travestiti di tutto il mondo fanno capolinea qui, spargendo quell'aurea di saggezza artistica, superiorita' intellettuale che di fatto, raramente, possiedono. Il tutto condito con un enorme afflusso di denaro.

E' il mio evento milanese preferito.
Via tortona diventa un insieme unico di colori, una grande tela, il cui disegno meraviglioso si crea dinamicamente sotto i tuoi occhi. E' la concentrazione del peggio e del meglio, della futilita' e dell'ingegno.

Ragazze bellissime si mischiano nella comune folla, i loro occhi gelati, fanno rabbrividire. Alcool, cocaina ed allusioni voluttuose, scorrono copiose accompagnando i marchi piu' prestigiosi d'Italia.

Milano debella il suo infame provincialismo, accendendosi d'un tratto di mille meravigliosi colori e profumi. Stranieri da tutto il mondo popolano ogni via. Ogni lingua, ogni razza, ogni colore, in un solo, unico miscuglio, sono la linfa vitale del tutto.

Amo la mia citta'.

lunedì 5 aprile 2010

Milano e la sua luce



Volevo andare in un parco oggi, sdraiarmi al sole e stare li, qualche ora, ad ascoltare la citta'. Ma il terreno e' ancora intriso d'acqua e quindi i miei piani sono stati sconvolti.

In questa stagione, il sole a Milano, non fa altro che iniettarmi pensieri malinconici. La luce taglia la citta' dal basso e la fa risplendere di un fascino che ancora non possiede.

Il mio preferito e' parco Sempione, con la giusta dose di stranieri, mi fa sentire al posto giusto.
Uscendo in provincia, la situazione cambia, si incontrano coppie che passeggiano mano nella mano, famiglie con bimbi strillanti, passeggini, seggiole, tavoli, etc.. tutte situazioni che non mi fanno sentire a mio agio. Pochi stranieri, pochissimi singoli. Questa e' una cosa che non comprendo, dove vanno i singoli e le singole? stanno chiusi in casa finche' non trovano l'anima gemella?

Prendendo la 2, si arriva facilmente a Griffith Park, li e' tutt'altra cosa, e' come quando torni da un viaggio di mesi ed entri in casa. Entrando in Little Armenia, dopo l'incrocio con la Franklin si inizia a salire, il quartiere, il clima, il paesaggio cambiano. Con il sole che ti brucia la fronte e ti solca le rughe, qualcosa frulla nello stomaco, come quando, per la prima volta, si da un bacio alla persona amata. Da lassu' si vede tutta la citta', nel suo immenso splendore, nelle giornate piu' limpide si riesce anche a vedere l'oceano dicono, io non l'ho mai visto, tutto si disperde in un colore indefinito poco dopo la US Bank Tower, come se il mondo finisse li dietro.

Una volta sono salito sul Duomo e ho guardato giu'. Ho visto Milano, nella sua nudita'. I tetti e l'architettura disordinata, tipica delle citta' europee, mi ha deluso come la prima volta che vidi la City da un settimo piano di un discreto albergo. C'e' qualcosa di discontinuo nel loro vestire.

Ma oggi non ho alcuna voglia di prendere la macchina, voglio andare a piedi, con i mezzi. I marciapiedi sono di asfalto scuro, che cattura la luce e gelosamente la trattiene a se', come il peggiore degli amanti. Vedo la luce soffrire in questi scuri strati di pece, la strada e' pulita, senza ricordi. Il sole che ti scalda il corpo e' una bella sensazione, specialmente nelle giornate come questa in cui l'aria e' ancora troppo fresca. Mi porto dietro un po di musica, per nutrire quel senso latente di insicurezza che mi nasce dentro.

Cosi cammino per il corso puntando ai giardini di P.ta Venezia. Una volta arrivato non c'e' nulla che riesce a trattenermi, esco dalla parte di palestro e torno indietro seguendo la strada. Ascolto la radio in streaming, absolute classic rock. By the Way, RHCP, ai gia' confusi pensieri si mischiano queste note in modo, direi, indiscreto, se non credessi al caso, mi farei qualche domanda. Ho sempre quella sensazione di non essere nel posto giusto, di dover ricongiungermi con un qualcosa di cui non ho idea. Forse e' sintomatico, forse e' stress o forse e' Milano che non si sa vestire, a dispetto della sua fama.

Pero', dopotutto, anche questa luce, questa imitazione scadente, e' capace di rallegrare un poco lo spirito, finche' non scendera' la notte.

E' tardi, devo preparare la valigia, domani parto, addio Milano con il sole. Magari mi prendo il tempo di salire ancora sul Duomo e guardarti nuda, dall'alto, senza giudicare.

;)