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lunedì 21 luglio 2014

Sta accadendo di nuovo

Di nuovo?

Dopo anni di silezio eccolo tornare, Neelps era quasi morto, in coma per quasi 2 anni.
Oggi si è svegliato e ha avuto il coraggio di dire qualcosa, ho tentato più volte di soffocare i suoi pensieri contagiosi e sporchi, ho fallito ancora in questo mio maldestro tentativo.
Nella speranza che possa perire definitivamente sono costretto a riportarvi questi suoi grotteschi pensieri.

Ero in pace con me stesso, ci sono stati eventi in questi anni che hanno impattato la mia vita in modo cosi forte ed emotivo che mi sembrava di vivere questo mio coma in uno stato di beatitudine perpetua. Stavo pensando di scrivere il mio addio definitivo a questo mondo digitale, per sempre, archiviando questo blog ad un semplice e grezzo esperimento psicologico quando i recenti avvenimenti in Europa hanno ridato ossigeno al mio intorpidito e vecchio cervello.

Cosa succede?

E' possibile che ciò che successe anni fa si possa ancora ripetere con gli stessi modi, con la stessa violenza, con gli stessi mezzi?

Ho sempre creduto di no, NO l'Uomo ha imparato dai suoi errori, siamo migliori di prima.

Davvero?

Verranno a prendermi anche questa volta?

Le rappresaglie sono già iniziate!

A morte i porci giudei!! cosi gridano nelle strade di Parigi.

Ecco che il conflitto Israeliano ha dato il LA al vero sentimento antisemita che si era addormentato in tutti gli stati europei.

Death to Jews! Death to Jews!!  

Eccola l'opinione pubblica! ora come una volta schierata contro!

Vogliamo un'altra shoa ! ma questa volta che sia portata a compimento! 
Nazisti Ebrei ! 


A MORTE GLI EBREI !


Sta accadendo di nuovo? Verranno a prendermi!


In nome della giustizia, dell'etica e della morale, in nome della pace verranno a prendermi perchè io in quanto ebreo uccido i bambini di Gaza, io europeo sono complice dei miei cugini israeliani perchè appartengo alla stessa razza, la razza Ebrea! Merito la morte come uno sporco maiale.


Death to Jews! Death to Jews gridano a Parigi,Berlino,Lione,Madrid!!

Ilan Halimi is a Pig !

Death to Jews!



Sta accadendo di nuovo.



In nome del rispetto della vita umana, della pace e della morale loro verranno a prendermi.
C'e' chi dice che non si tratta di antisemitismo ma di violente proteste contro il conflitto in atto. Non sono d'accordo, nessuno in Europa si è messo a gridare MORTE AI RUSSI per quanto sta succedendo in Ucraina, è l'antisemitismo dormiente della nostra Europa! E' l'odio mai placato contro la razza ebraica che ha radici ben più profonde e lontane.

Ma quello che mi da il voltastomaco è lo scherzare sulla shoa, l'essere chiamati Nazisti. Noi siamo i Nazisti, il tutto ha un denso strato comico drammatico.

Gli ebrei sono como i nazisti, sterminiamoli ! DEATH TO JEWS !




Ho il cuore fatto a brandelli dalla tristezza, può l'Uomo sopravvivere alla sua barbaria?





Sta accadendo di nuovo.





תחי מדינת ישראל!
Neelps

giovedì 26 aprile 2012

Che vergogna!


Milano, 25 aprile 2012

Una giovane portava una bandiera in spalla rappresentante una grossa colomba ed un'altra bandiera, verde bianca rossa e nera.
"Bel sindaco di merda" ha urlato, non appena Pisapia si è allontanato abbastanza da non poterla sentire.
La giovane aveva uno sguardo determinato, deciso, rabbioso. Stava proprio in testa al corteo, proprio in fronte alle bandiere con la stella di David. Al suo fianco c'era un uomo, sui 50anni, a spalleggiarla. Erano li apposta.

"Fuori i sionisti dalla storia, intifada fino alla vittoria".

Oggi è il 25 aprile.

Le bandiera bianca e azzurra non rappresenta una fede religiosa o politica, rappresenza l'esistenza di un popolo, che nella storia, è stato perseguitato più di una volta. Sono stati marcati a fuoco come bestie nei campi di sterminio nazisti, perseguitati e piegati come fossero animali da macello con una metodologia ed una brutalità tale da far rabbrividire chiunque.
Tutti lo sanno, tutti lo hanno studiato, alcuni hanno anche avuto la possibilità di vedere il marchio a fuoco sui polsi dei propri famigliari sopravvissuti.

E' successo qui, in Europa.
E' successo qui, in Italia.
E' successo qui, A MILANO!

Stazione Centrale, binario 21.

Chi ha deciso di restare o di tornare, ha avuto un coraggio non indifferente, decidere di restare in mezzo a gente che ti ha venduto in cambio di qualche meschino favore o per un'attimo di gloria, non è da tutti.

A San Babila, le bandiere verdi bianche rosse e nere sventolano orgogliose.

"Palestina libera" urlano.
"Palestina libera!"

"Assassini!"

"I fascisti siete voi!"

Oggi è il 25 Aprile.

Non so se sia possibile spiegare o capire cosa significa dare del "fascista" agli ebrei durante il corteo del
25 aprile a Milano. Portano la bandiera della Brigata Ebraica i figli o i nipoti di chi è stato deportato, umiliato
e brutalmente sterminato.

Non c'e' rabbia da provare, ma vergogna, ancora una volta, in un occasione importante come questa c'e' chi o per
ignoranza o per volontà è capace di una tale brutalità verbale da raccapriccio. Capaci di provocazioni a cui è
difficile resistere.

Quando le bandiere con la stella passano a San Babila, alcuni che prima urlavano tacciono, guardare negli occhi i figli o i nipoti di chi è stato perseguitato e sterminato ad alcuni fa questo effetto, l'insulto diretto è difficile.
Ma alcuni non hanno freni e si lasciano andare alle peggiori volgarità.

"Fuori i sionisti dalla storia"

"Fascisti"

Ancora una volta è uno spettacolo di una tale bassezza che non può che provocare conati di vomito a tutti quelli che hanno una minima sensibilità umana. E' come prendere a calci un uomo nudo agonizzante a terra.

E' imbarazzante, penoso.

Dovevate vedere con quale grinta questi insulti venivano urlati.
Sono rimasto scosso per il resto della giornata e ho ricordato il motivo per cui negli anni precedenti declinavo l'invito a partecipare a questa giornata.

Nlps

martedì 1 marzo 2011

Primo Marzo 2011

Vorrei disegnare.
Ma sono troppo ubriaco per farlo.

Uscendo da via Adelchi, respiro la prima aria di Marzo e tutto, tutto, mi riporta alla citta' d'Europa. La Londra che ho conosciuto anni fa. Umida, secca, fredda, ventosa. La Londra dei sogni.

Di quei sogni di quando si e' giovani e si cerca qualcosa.
Cosa?

Ma che importa cosa?! Cazzo, non importa, e' L'Energia che l'aria sprigiona, che l'Umanita' porta sempre con se', quell'istinto primitivo, cosi umano da superare la semplice umanita'!

Dopo le 3 medie, si esce dal Pub con le idee che girano a mille! ognuna piu' importante delle altre, e li, in quegli istanti cosi insignificanti, che esse si espandono e crescono, che esse diventano una sinfonia vibrante con mille sfaccettature differenti, li, nell'irrazionale illucidita' mentale, L'Energia nasce potente e sovrasta ogni razionalita'.

Li, nell'ambiente "liquido" nasce L'Idea, L'Attimo e' reso immortale, in pochi secondi di trionfo raggiunge il suo massimo apice, irraggiungibile.

Percorro le strade di Lambrate, con la stessa sciarpa da donna che mi protegge dal freddo vento di un invero morente, cosi come fosse la vecchia strada da Pimlico a Victoria.

Gli odori, nella loro prepotente ottusita', mi trascinano violentemente da una estremita' all'altra di questo vecchio continente.
Come un viaggiatore ricco di energia vibrante, viaggio da un passaggio all'altro, inebriato di quel gusto traballante, dell'incertezza, del trionfo di se' stessi!
Li, come un orgoglioso viaggiatore, con lo zaino in spalla e con una cartina trasandata, consumo me' stesso nell'inebriante piacere fine a se' stesso.

Ma davvero, mi trovo ora a pensare ancora, di dover abbandonare il sicuro porto, per qualcosa di incerto. Cosi come fecero coraggiosi viaggiatori, nella ricerca dell'Ignoto, buttandosi giu', sempre piu' giu', nell'abisso senza fine.

In questi attimi senza tempo, il cuore, in fiamme, brucia l'ossigeno con ostinata insistenza.

In questi attimi, di brillante armonia, i soldi, carta straccia, sono l'imbarazzante presenza della sabbia sul fuoco.

La fiammata dura un'attimo, ma vale decenni.

Neelps

lunedì 21 febbraio 2011

Affanno, Tristezza, altro e yellow snow!


Eccolo: l'uomo cammina trascinando se' stesso e tutti i suoi pensieri aggrovigliati che, come una fitta rete di rovi, lo intrappolano, lo soffocano, lo sfiniscono, lo affannano!!












Dont eat the yellow snow!


;)
Neelps

domenica 9 gennaio 2011

9 gennaio 2011

Avrei gia' dovuto capirlo da tempo, perche' di tempo ne e' passato gia' tanto.Io non riusciro' mai a stare bene con me' stesso, c'e' un conflitto, una incompatibilita' alla base che ormai nessuno e nulla puo' cambiare o smussare.

Oggi e' una brutta giornata a milano, pioviggina, il cielo e' grigio, e' una citta'in agonia, come la mia stessa anima che si contorce inutilmente, senza respirare dentro un vortice incomprensibile di un dolore oscuro.Lo stesso dolore, la stessa sofferenza di molti anni fa.Ogni tanto torna, implacabile, colpisce nel silezio, senza alcuna pieta', affonda i suoi artigli nel mio cuore tenero e lascia l'ennesima cicatrice, l'ennesimo marchio. E' un monito silezioso, ricordati che tu non potrai mai stare bene, una condanna.

Non c'e' nulla che nella sostanza non vada per il verso giusto.Il lavoro va bene, le amicizie pure, non ho problemi economici, godo di buona salute.C'e' una ragazzina che mi vuole bene, con la sua innocenza e la sua vivacita' mi gironzola sempre intorno con premura, con i suoi occhietti azzurro pallido ed i suoi capelli dorati...

Eppure oggi, in questo giorno ovattato, le cose non vanno, in una sola mossa, senza alcun motivo, sono saltato indietro di anni, tutto e' vano.L'irrequietudine mi prende dal di dentro, con brutale voracita', macella ogni brandello di felicita' e crea un buco nero dentro di me.La morte porta pace, io non ho pace, ho un qualcosa di dannato dentro, condannato alla perenne ricerca di quaclosa che non esiste, non si accontenta di cio' che gia' ha, gli passa sopra senza mostrare rimorsi di alcun genere.

Ma che cosa vuole la ragazzina dagli occhi azzurro pallido? vai via, ragazzina, vai via, io non ho la forza interiore per dirtelo, ma tu non devi starmi vicino, tu mi piaci, ma non mi servi, io continuo a stare male, nonostante vada tutto bene, in me ogni cosa brucia e semina nera fuliggine avvelenata tutto intorno. Disegno, dipingo, scrivo, suono, ma tutto questo non serve a nulla. Non e' mai servito, dopotutto. E' una tristezza nera, che non lascia speranza, si espande veloce dentro me, come fosse un denso liquido nero incapace di far passare ogni forma di luce.

Cosi eccomi qui, a scrivere su questo blog l'ennesima cazzata, sperando nella vana illusione di scaricare un poco la tensione accumulata, in attesa che questa merda di xanax faccia la sua parte in questo gioco al macello dell'anima.

Neelps

giovedì 30 dicembre 2010

ride



La tu saliva e' buona, le tue labbra hanno un gusto delicato, il contatto con la tua pelle nuda mi scarica brividi che, come fulmini, si abbattono violentemente nelle terminazioni nervose. Ho esagerarto con il vino, ma perche'? e' cosi. Si, e' cosi. Nell'esagerazione nasce l'embrione, la scintilla dello scorrere.
Avanti, sempre cosi, non importa dove, avanti!, con il vento contro o a favore, ma che importa!, la sua carezza e' fonte di dolcezza. La bellezza, nelle sue indecifrabili forme, si modella nella mia mente che, libera, fluttua danzando in una densa sostanza oliosa.

I ride through the city's backsides
I see the stars come out of the sky
The bright and hollow sky
You know it looks so good tonight.


Nel silenzio, le labbra bagnate scivolano timidamente le une sulle altre, i tuoi capelli d'oro cadono come sabbia tra le dita della mia mano, il calore dei corpi si uniforma in un affanno singhiozzato. Il ricordo violento, il braccio in catena, la testa si reclina all'indietro, la debolezza dei sensi precipita e lascia spazio all'estrema potenza dell'immaginazione, cosi gli occhi si rivoltano all'indietro mostrando il loro bianco di morte, e finalmente, le terminazioni nervose festeggiano la loro euforia indotta, meritata, l'insaziabile stimolazione dell'indefinito e' concretizzata in un momento in cui il tempo non ha significato ma che, come una terribile ondata, si scarica su scogli gommosi, caldi, in un mondo che va oltre le tre dimensioni.

Oh, the passenger,
How, how he rides
Oh, I am the passenger!



Nulla vale piu' di tutto questo.


So let's ride and ride and ride and ride



Neelps

lunedì 6 dicembre 2010

Brindisi




I frattali, nella loro bastarda coerenza insistente, governano il mondo, con infinite contraddizioni.

Terroristi mediatici,
Immigrati assassini,
Governi ubriachi.

Le transazioni finanziarie determinano la salute di una nazione e le sue banche,
sono le Chiese del nuovo millennio.

Un brindisi per il BailOut, per Finmeccanica, per MBDA.

Un brindisi per la Morgan Stanley, per Merrill Lynch, per Goldman Sachs, per JP Morgan e per tutte le rispettabili banche d'affari.

Un brindisi per Hillary Clinton e il suo 'Labour Party'.

Un brindisi per la polizia di Brescia ed il suo questore.

Un brindisi per Vladimir Putin e per tutti i suoi amichetti.

Un brindisi per la Chiesa Cattolica e per il suo illustre Papa.

Un brindisi per i bergamaschi, che possano vincere la loro lotta contro gli invasori stranieri.

Un brindisi per tutti i terroni del sud italia, che possano liberarsi della concorrenza spietata delle nuove razze.

Un brindisi per la grande Democrazia, che possa portare pace ed eguaglianza con il suo marketing made by MBDA.




Che lo scorrere di tutto questo vino, come sangue fresco, sia altrettanto doloroso.


Neelps

domenica 7 novembre 2010

Non ce la faccio piu' !!




Non ci riesco piu'!
E' l'estenuante sforzo di soffocare qualcosa che continua a vivere.
Non ci riesco piu', spingo con forza, gli tengo la testa sotto l'acqua, vedo le bollicine salire e la vita trasalire.
Ma non muore. Lo sforzo e' estenuante e mi sfinisce, non ce la faccio piu'.
E' forse ora di lasciarlo andare?

Perche' continua a respirare?
Il pianto rompe l'ostinazione e come un bambino vuole lasciarsi andare e cercare protezione nel grembo materno.

Non metto piu' la cravatta da qualche mese.
Non ho piu' sorrisi convenevoli.
La rabbia me la si legge chiara in viso.

Le persone se ne sono accorte, ma non mi interessa, voglio piangere e liberarmi dal nodo insostenibile che mi stringe il collo.

E' tempo di lasciare andare.
E' tempo di sputare su chi se lo merita.
La rabbia deve tornare a graffiare senza rimorsi, chi non si merita attenzione deve soccombore sotto un'attacco furibondo, incessante.

Non vi sopporto piu'.
C'e' un punto in cui all'arroganza bisogna rispondere con la forza, senza sosta, come animali rabbiosi bisogna scagliarsi contro questo orgoglio barbaro di qualche homo che non e' ancora arrivato ad essere sapiens e che crede di essere chissa chi' per il suo suv pagato a rate. Ma chi cazzo sei?
Ma chi cazzo te la conferisce quell'aria spavalda da scimmia buzzurra? Come cazzo ti permetti di puntare il dito verso persone il cui spessore umano non e' nemmeno quantificabile nei tuoi confronti? Coglione d'italiano, zappavi la terra e mungevi le vacche fino a qualche decennio fa, qualche migliaia di euro, non ti conferiscono la superiorita' umana nei confronti di altre etnie.

Oggi, una ragazza sudamericana, dai lineamenti indios, non so come, ha fatto risorgere in me la rabbia.
Con la sua gentile umilta', inaspettatamente, mi ha fatto un'enorme regalo.

GRAZIE.


Poi,
ho vomitato.

I succhi gastrici hanno eroso le corde vocali.
Mi piacciono cosi, sono particolari, suonano alla Janis Joplin, di quella rabbia graffiante, che non passa inosservata.


Take another little piece of my heart now!
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart now, darling
Oh, oh, have a!
Have another little piece of my heart now,
You know you got it if it makes you feel good,
Oh, yes indeed.




Cosi, oggi devo lasciare andare, perche' non ce la faccio piu'.


Neelps

lunedì 25 ottobre 2010

La completezza incompleta

Oggi piove a Milano, tutte le strade sono bagnate e piene di pozzanghere. Fa anche freddo qui, a Milano. Mentre tornavo a casa dal lavoro ripensavo ad una discussione su di un blog che seguo abbastanza spesso (Chiara di Notte).

E cosi, questi pensieri, la pioggia, le pozzanghere ed il freddo hanno riportato alla mente una bellissima fotografia. Seppur forse bellissima non sia il termine piu' appropriato per definirla. Cosi girando su internet ho trovato un "fotomontaggio" che mixava tutto quanto assieme (pozzanghere, freddo e altro...) e ho deciso di copiarlo perche' e' una di quelle immagini capace di strapparti uno di quei sorrisi con un forte retrogusto amaro.

Nella copia pero' e' accaduto qualcosa di singolare e spontaneo.

Per disegnare un viso, solitamente traccio due linee perpendicolari e ci disegno attorno la forma del viso neutro. E' un gesto che faccio senza pensarci, fa parte del processo implicito del disegno, sono le linee guida che poi vengono cancellate dalle linee che formano cio' che si vuole rappresentare.

Ma questa volta credo che il disegno debba essere lasciato cosi, perche' la sua incompletezza ne completa il significato.

Siccome sono anche un po sentimentale, vorrei metterci un sottotitolo, forse avrei dovuto scriverlo direttamente sul disegno, per ora va bene cosi.






The answer, my friend, is blowin' in the wind...





Neelps

martedì 7 settembre 2010

Imbrattare!

Goccie rosse cadono,
caotiche,
violente,
decise.

La vernice imbratta la tela del suo sangue ruvido.

Pennellate nere, dense come fango, solcano la bianca innocenza di un dipinto straziato. Disegnano esili ombre sinistre che, come fumo, svaniscono nel vuoto.

Brandelli grumosi, sfilacciati, vestono i timidi spazi bianchi.

Solchi decisi, di un pennello senza vita, compongono il terrore in quattro lettere.


Rosso come il sangue che sgorga da una vena bucata, schizza copioso, esplodendo in disegni caotici racchiusi in uno spazio euclideo. Lettere nere sovrastano prepotentemente, soffocandolo, il giallo di una vita alla catena. Esili figure, come vessilli di morte, sorvegliano il recinto invalicabile della speranza che, sconfitta, danza compulsivamente in uno spazio troppo stretto.

Pain.

sabato 14 agosto 2010

Lullaby

14.8.2010
Milano

Sta piovendo, sembra una giornata di fine settembre quando il cielo blu, ormai in agonia, lascia il suo trono al nuovo pretendente. Cosi, in questa giornata vuota ed inconcludente, volevo scrivere qualcosa su questo disperato blog, ma poi mi sono detto, che cosa e' un blog? un insieme di contenuti testuali e multimediali, quindi, una volta tanto, perche' non postare qualcosa di multimediale? Perche' ricorrere sempre alla scrittura?

Ecco allora, questo post multimediale, diverso dagli altri, timido, magrolino, raffreddato, tremante e forse, ridicolo.

Una versione lenta, forse troppo, senza grinta, rassegnata, dei Velvet Underground, sussurrata e sicuramente piena di errori, ma la qualita' dell'esecuzione non e' d'interesse adesso, il catturare quell'attimo di vita, quegli istanti particolari di questa giornata, a questo dono la mia attenzione, purtroppo il microfono che ho usato non e' stato in grado di catturare la dolce pioggia in sottofondo e la qualita' audio e' quella che e', buona la prima, cosi, tutta d'un colpo. Un timido scusa a tutti.

Lullaby, mi pare una buona ridenominazione dell'originale.



;)
Neelps

lunedì 26 luglio 2010

Frammenti USAti - parte I

July 13, 2010
Mar Vista, LA

We will,
we shall.

Verso le 8 di sera, la giornata inizia la sua agonia, soffocando lentamente.La gente affolla le piazze e le strade, come avvoltoi sulle carcasse di animali morti, ne strappa la carne con voracita', si affanna e si ingozza fino a raggiungere i primi conati di vomito. Poi rigetta in terra la poltiglia mal masticata unta di succhi gastrici.

Sulla Pacific Ave, nei pressi di Venice, si vedono i locali colmi di persone orgogliose di trasformare in alcool i loro biglietti verdi. I turisti spensierati camminano tranquilli, immersi in un american dream a breve scadenza, tra questi qualche europeo, la cui puzza di superiorita', si sente a decine di passi di distanza. Alla fine della Washington, nei pressi dell'entrata dell'interstatale 405, c'e' un'edificio abbandonato. Li lavoravano circa una quarantina di persone. A qualsiasi ora della notte, c'era sempre un ufficio con le luci accese. Una ventina di ingegnieri venivano da due delle migliori universita' del mondo, l'MIT e l'UCB. Adesso l'erba cresce alta davanti alla porta d'ingresso, con arroganza segnala il territorio, cosi come un cane randagio che piscia urina acida. La bouganville, con la sua gentilezza, si e' impossessata della parete owest. L'edificio e' vuoto, se ne percepisce l'urlo, terribile, provenire silenzioso come un sussurro malvagio nella buia notte.

Sulla San Diego Fwy, si scorre veloci, e' un brivido indescrivibile, e' tagliare la citta' come fosse burro. Si ha come la sensazione di aver lasciato indietro degli amici, a quello che e' un fosco destino, senza mappa, in un labirinto stregato.

E' il marinaio che parte, lo sguardo all'orizzonte, il vento tra i capelli e i rimorsi, tutti, indietro sulla terra ferma.
E' la fuga senza meta.

L'uscita su El Segundo Blvd riporta la nave presso la costa, al semaforo dei ragazzi con la tavola sotto braccio riportano i pensieri a bruciare adrenalina pura come quando il pittore mischia il suo bianco acrilico al nero. Rabbia e felicita' lottano tra loro nella perenne indecisione.

Che cosa rimane?
Un onda che monta all'incontro del suo break point ma che poi, inesorabilmente crolla infrangendosi sulla lunga spiaggia morbida. Ed un ragazzo che, per un attimo, guadagna il suo momento di gloria, lassu', fuggendo e tagliando con la tavola, l'infinito azzurro.

Il sole, da queste parti, quando muore, riversa il suo sangue nel cielo limpido.

Overcome.


Neelps

domenica 4 luglio 2010

Pensieri solitari



La bellezza e' timida.
Come una giovane puttana
che presenta il conto al suo distratto amante.
La vergogna,
come una serpe,
si muove veloce nei lucidi occhi.



domenica 6 giugno 2010

La necessita' dello schizzo


Sentire la grafite nera, spalmarsi, sensualmente sulla carta, e' una sensazione che non e' facile da spiegare ne' da comprendere. La senti sotto di te, frantumarsi, gioire di piacere mentre si unisce carnalmente alla carta, si consuma, si colora, l'affanno cresce, inesorabile, gradualmente, verso le forme modellate fino a scoppiare in quello che si definisce schizzo, draft, sketch.




Neelps ;-)

No! e' morto, ancora!


Cazzo, non e' possibile.
Stava bene ieri sera. L'ho visto sguizzare vispo nella vaschetta. L'ho nutrito come al solito e l'ho visto "cibarsi" correttamente.

Avevo dei pesciolini, ma continuano a morire! perche'?!

Una volta uno, di quelli rossi, si e' addirittura suicidato balzando fuori dalla vaschetta, lo ritrovai la mattina sul pavimento primo di vita con gli evidenti segnali di una lenta morte da soffocamento.
L'acqua sparsa in giro mostrava con quale atrocita' aveva affrontato l'innato istinto di sopravvivenza, dimenandosi furiosamente, dal profondo dolore provocato dalla mancanza di ossigeno.

Questa mattina mi sono svegliato e l'ho trovato a pancia in su, che galleggiava, immobile, con gli occhi sbarrati, privi di vita nell'acqua limpida. Chissa' quale dolore l'ha colto nella notte silenziosa, un grido inascoltato, mentre tutti dormivano, i suoi occhi lentamente, si spegnevano, soli.

Privi di vita, nell'acqua limpida.

Non gli avevo dato ancora un nome, cosi e' morto, senza nome.

Ma perche' muoiono cosi facilmente questi eleganti esserini?

In vita era bellissimo, con la sua coda lunga e nera, sfilava nella vaschetta con l'eleganza e la gentilezza che solo un pesce puo' avere. Ma da morto, sembrava una poltiglietta nera insignificante, scialba, una macchia d'inchiostro da rimuovere, nella rotta armonia dell'acqua.


Ho pulito la vaschetta e l'ho riempita ancora con dell'acqua fresca, vederla li, nel suo splendore cristallino, ma vuota, ha un qualcosa di artistico, e' un dardo che ti attraversa il corpo, i sensi e la mente, e' l'emblema della purezza, immobile, scontata, e' la prua della nave, senza il suo goffo albatros.

Neelps

sabato 24 aprile 2010

Questioni segrete


Ci sono delle cose di me che non amo svelare agli altri.
La prima e' la mia adolescenza, che si porta appresso, indelebili, i ricordi di sensazioni cosi estremamente violente nel piacere e nel dolore da andare al di la' del bene e del male.
La seconda e' la pittura.

Fin da quando ero piu' giovane, ho sempre avuto delle passioni che, negli anni si addormentavano e risvegliavano ad intermittenza, subendo una forza ciclica che non sono in grado di comprendere.
Niente puo' far pensare che io sia bravo, ma non e' importante. Anzi, bravo non lo sono affatto, ma imbrattare una tela bianca mi dona quell'impalpabile sensazione di benessere di cui sono costantemente alla ricerca.

Iniziai con le solite cose, prima usando i pennarelli, poi le tempere, poi ci fu un periodo in cui mi dedicai completamente alla matita. Ma ci fu un momento in cui presi una direzione mia, tagliai completamente con il passato, buttai a macero tutti gli insegnamenti, tutte le tecnica apprese e lasciai spazio all'energia rabbiosa che si nascondeva timidamente nella mia personalita' introversa. Iniziai ad imbrattare la tela, a strattonarla, in modo casuale, pennellando, pasticciando, spalmando il colore in dosi e modalita' fuoriose.

Astratto, fu cosi che giustificai le mie nuove tele, dipinti astratti.

Forse soltanto per mascherare la mia inettitudine verso la pittura tradizionale.
Ma solo cosi riuscivo a nutrire questa bestia affamata che si nascondeva all'ombra della mia mite personalita'.

E' un segreto che custodisco solo per me, perche' e' una cosa mia, che riguarda la mia intimita', che non vuole sentirsi sottoposta al giudizio di nessun'altro oltre che di me stesso.

In questo piccolo spazio digitale, disperso tra la miriade di testi piu' piacevoli, amo scrivere dei miei segreti. Perche' neelps e' soltanto un nessuno, un giochetto di lettere allineate al contrario.
C'e' una sensazione scabrosa nel rivelare una segreto sapendo che rimarra' comunque un segreto, un brivido digitale che non sono in grado di comprendere.

Cosi, dovro' andare in cantina a cercare i rotoli delle mie vecchie tele e chissa', se la visione, dopo tanti anni, sara' in grado di risvegliare quella timida fiammella che brucia silenziosa, da qualche parte, dentro me...

Neelps

domenica 18 aprile 2010

Fuori Salone #1

















MILANO Fuori Salone 2010
Zona Tortona.
E' iniziato.

Hanno ripitturato la passerella di verde.
L'hanno ripulita, orrendo gesto allegorico!

Ma per creare, bisogna prima distruggere.

Zona Tortona e' l'evento piu' bello di tutto l'anno.
E' un insieme di spocchiose stronzate vestite con L'eleganza italiana.
Un evento in cui, travestiti di tutto il mondo fanno capolinea qui, spargendo quell'aurea di saggezza artistica, superiorita' intellettuale che di fatto, raramente, possiedono. Il tutto condito con un enorme afflusso di denaro.

E' il mio evento milanese preferito.
Via tortona diventa un insieme unico di colori, una grande tela, il cui disegno meraviglioso si crea dinamicamente sotto i tuoi occhi. E' la concentrazione del peggio e del meglio, della futilita' e dell'ingegno.

Ragazze bellissime si mischiano nella comune folla, i loro occhi gelati, fanno rabbrividire. Alcool, cocaina ed allusioni voluttuose, scorrono copiose accompagnando i marchi piu' prestigiosi d'Italia.

Milano debella il suo infame provincialismo, accendendosi d'un tratto di mille meravigliosi colori e profumi. Stranieri da tutto il mondo popolano ogni via. Ogni lingua, ogni razza, ogni colore, in un solo, unico miscuglio, sono la linfa vitale del tutto.

Amo la mia citta'.

lunedì 5 aprile 2010

Milano e la sua luce



Volevo andare in un parco oggi, sdraiarmi al sole e stare li, qualche ora, ad ascoltare la citta'. Ma il terreno e' ancora intriso d'acqua e quindi i miei piani sono stati sconvolti.

In questa stagione, il sole a Milano, non fa altro che iniettarmi pensieri malinconici. La luce taglia la citta' dal basso e la fa risplendere di un fascino che ancora non possiede.

Il mio preferito e' parco Sempione, con la giusta dose di stranieri, mi fa sentire al posto giusto.
Uscendo in provincia, la situazione cambia, si incontrano coppie che passeggiano mano nella mano, famiglie con bimbi strillanti, passeggini, seggiole, tavoli, etc.. tutte situazioni che non mi fanno sentire a mio agio. Pochi stranieri, pochissimi singoli. Questa e' una cosa che non comprendo, dove vanno i singoli e le singole? stanno chiusi in casa finche' non trovano l'anima gemella?

Prendendo la 2, si arriva facilmente a Griffith Park, li e' tutt'altra cosa, e' come quando torni da un viaggio di mesi ed entri in casa. Entrando in Little Armenia, dopo l'incrocio con la Franklin si inizia a salire, il quartiere, il clima, il paesaggio cambiano. Con il sole che ti brucia la fronte e ti solca le rughe, qualcosa frulla nello stomaco, come quando, per la prima volta, si da un bacio alla persona amata. Da lassu' si vede tutta la citta', nel suo immenso splendore, nelle giornate piu' limpide si riesce anche a vedere l'oceano dicono, io non l'ho mai visto, tutto si disperde in un colore indefinito poco dopo la US Bank Tower, come se il mondo finisse li dietro.

Una volta sono salito sul Duomo e ho guardato giu'. Ho visto Milano, nella sua nudita'. I tetti e l'architettura disordinata, tipica delle citta' europee, mi ha deluso come la prima volta che vidi la City da un settimo piano di un discreto albergo. C'e' qualcosa di discontinuo nel loro vestire.

Ma oggi non ho alcuna voglia di prendere la macchina, voglio andare a piedi, con i mezzi. I marciapiedi sono di asfalto scuro, che cattura la luce e gelosamente la trattiene a se', come il peggiore degli amanti. Vedo la luce soffrire in questi scuri strati di pece, la strada e' pulita, senza ricordi. Il sole che ti scalda il corpo e' una bella sensazione, specialmente nelle giornate come questa in cui l'aria e' ancora troppo fresca. Mi porto dietro un po di musica, per nutrire quel senso latente di insicurezza che mi nasce dentro.

Cosi cammino per il corso puntando ai giardini di P.ta Venezia. Una volta arrivato non c'e' nulla che riesce a trattenermi, esco dalla parte di palestro e torno indietro seguendo la strada. Ascolto la radio in streaming, absolute classic rock. By the Way, RHCP, ai gia' confusi pensieri si mischiano queste note in modo, direi, indiscreto, se non credessi al caso, mi farei qualche domanda. Ho sempre quella sensazione di non essere nel posto giusto, di dover ricongiungermi con un qualcosa di cui non ho idea. Forse e' sintomatico, forse e' stress o forse e' Milano che non si sa vestire, a dispetto della sua fama.

Pero', dopotutto, anche questa luce, questa imitazione scadente, e' capace di rallegrare un poco lo spirito, finche' non scendera' la notte.

E' tardi, devo preparare la valigia, domani parto, addio Milano con il sole. Magari mi prendo il tempo di salire ancora sul Duomo e guardarti nuda, dall'alto, senza giudicare.

;)

sabato 20 marzo 2010

Pensieri sfuocati 2



Non ci voglio andare.


A lambrate, c'e' un locale, piccolo, dove fanno la birra.Tutti lo conoscono.

Sono stato li l'altro giorno, mi sono bevuto due porpore e una lambratina, finche' i sensi hanno iniziato ad abbandonare quella sicurezza che ottusamente ostentano. Ero li con alcuni colleghi ed ex colleghi. Tra questi c'era una mia ex-collega, una che mi piace molto, non tanto fisicamente, quanto mentalmente. Mano a mano che la timidezza svaniva proporzionalmente alla porpora ingerita, i sorrisi e le mani iniziavano a sfiorarsi con timidezza.

Io la voglio,
lei lo sa,
io lo so.

E' strano come le persone diventino amiche.
C'e' un vento sinistro che striscia tra il malto e l'aria primaverile di via adelchi.


Nell'olio calmo mi cullo, vedo volti famigliari li fuori, mentre io e lei fumiamo soli, raccontandoci pezzi delle nostre vite, i nostri colleghi all'interno ridono, mangiano e bevono, con pensieri innocenti brindando ad un fragile futuro. Torna a casa questa sera, dalla figlia e dal marito, come e' consuetudine che sia. L'aria vibra tra i caotici disegni del fumo. Fa freddo, sento il suo corpo avvicinarsi, la stringo per proteggerla dal vento fresco, un gesto peccaminoso come la fede che porta al dito.

Lei lo sa,
io lo so.

Voglio strappargli un bacio, uno di quelli brevi, che non fai in tempo ad assaporare, che non ti soddisfa, che ti lascia in tensione come la sesta sulla settima, una perenne incapacita' di concludere.

Lei percepisce la vibrazione instabile,
Io anche.

In questo stato di disordine mentale, tutto e' piu' chiaro e felice.
Io non ci voglio andare laggiu', nella campagna desolata, per un lavoro insulso nato da un progetto insulso di persone insulse.

Per tornare a casa, solo, prendo il metro a Lambrate, scendo a Piola, una sola fermata, perche' mi piace la metropoli, mi piace viverla nel suo sottosuolo urbano, mi piacciono i suoi odori, mi piace la sua malata routine, mi piace la cacofonia dei binari.

Percorro strade parallele, per allungare il tragitto e respirare l'aria di questa Milano di fine marzo.
Strani pensieri nascono con euforia crescente nella mia mente ovattata. Nessuno di questi e' in grado di vincere la realta'. Tra un mese o poco meno, dovro' andare laggiu', nella squallida campagna albanese, a fare che? per quanto tempo?
Desidero stringerle le mani alla vita, strappargli un bacio furtivo, veloce, nient'altro.
Dopo le porpore, divento un esile adolescente, in balia delle correnti, senza riferimenti, pronto a buttarsi ovunque ci sia qualcosa che brilli.

La fede al dito brilla, nel sua luminosa cattiveria.
I suoi occhi brillano, nella loro opaca timidezza.
Il boccale di porpora brilla, nella sua ambrata visione del mondo, consegna le chiavi di una lettura, amabile.

Io non brillo, perche' non so piu' come bruciare.
Spargo benzina ambrata ovunque nelle mie vene, per un'immaginaria proiezione di tutto cio' che non sara' mai.


Laggiu' parlano inglese?

venerdì 12 marzo 2010

Pensieri sfuocati



Sento lo stress adosso come sudore sporco.
E' un periodo in cui tutto scorre veloce, male, senza senso alcuno.

Forse mangio pochi carboidrati.

Il nervoso ha conquistato tutto il mio corpo ed io tremo come un fiore percosso brutalmente dal vento. Questa notte, durante uno spazio vuoto, mentre tutte le luci della citta' erano spente ed i suoi abitanti dolcemente addormentati, ho riflettuto su me stesso, e' stato come bere vino dal cartone.


Una sera, percorrendo via tortona, ho attraversato la passerella di ferro color verde. C'era un ragazzo lassu', suonava il suo jazz con la tromba, le luci diffuse e l'odore umido della mia citta' hanno creato un'atmosfera speciale. In lontananza il 29 arrivava lentamente nella sua amabile insicurezza. Un brivido come un lampo, dal basso verso l'alto.

E' una bella citta', Milano.

Al lavoro mi hanno affidato un nuovo progetto, la cui sede ultima sara' in un posto che so a malapena localizzare su una cartina geografica. Un posto dimenticato da dio (e forse anche dagli uomini), in mezzo al nulla, nella piu' sperduta e desolata campagna fangosa. E' cosi che me lo immagino, probabilmente non ci vuole nemmeno il passaporto per andarci. A dire il vero ho anche il dubbio che ci sia l'areoporto.

Cosi, questa notte ho pensato alle alternative, e non ne ho trovate.

La questione dei permessi di soggiorno, mi ha sempre creato fastidi.
Ragazzo cerca ragazza scopo matrimonio per scambio visa.

Pensieri sparsi di una notte senza tempo.
Una Milano senza sole.
Una citta' dove le pozzanghere non riflettono e la gente non sorride.

Bisogna nascondersi, tra la folla, nella sua media si trova l'unica via per la sopravvivenza.
Ma a tratti, ci si ubriaca all'eccesso, barcollando per le strade della citta' mondiale della moda, tra i suoi locali brillanti, le sue luci fredde, i suoi volti patinati, la sua pelle bianca, liscia, cosi bella ed inumana.

Modelle alte e slanciate, tacchettano per il pave' sconnesso di via tortona, volti senza anima, perfetti, asessuati nelle loro forme cosi delicate, lo sguardo insipido di un manichino porta abiti, l'odore fresco di un corpo senza vita.
Ed un foglio a terra, contenente quel che rimane di una poesia, lentamente si squaglia con l'acqua che cade, lacerato dai tacchi bastardi che insistentemente lo calpestano, l'accanimento e' brutale, e come un sogno, svanisce sbranato dalla cattiveria di bellezze impalpabili.

La necessita' di avere qualcosa di piu', e' persa.
E questo vuoto e' anestetizzato da numerosi giri di cocktail colorati, vestiti come innocenti vergini di design made in italy, il cui solo fine e' l'eccesso della quantita'. Desideri di possesso veloce di un corpo appariscente e sensuale, al comando di banconote da cento.
L'eccesso e' necessario, in ogni sua forma, il corpo e' portato al suo limite fisico nella ricerca invana di ricomporre la poesia.


Pensieri abortiti, la cui rabbia stanca si e' accovacciata a guardare i passanti alla dolce interpretazione di somewhere over the rainbow...



Finche' tutto non e' piu' lucido.



Neelps