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lunedì 21 luglio 2014

Sta accadendo di nuovo

Di nuovo?

Dopo anni di silezio eccolo tornare, Neelps era quasi morto, in coma per quasi 2 anni.
Oggi si è svegliato e ha avuto il coraggio di dire qualcosa, ho tentato più volte di soffocare i suoi pensieri contagiosi e sporchi, ho fallito ancora in questo mio maldestro tentativo.
Nella speranza che possa perire definitivamente sono costretto a riportarvi questi suoi grotteschi pensieri.

Ero in pace con me stesso, ci sono stati eventi in questi anni che hanno impattato la mia vita in modo cosi forte ed emotivo che mi sembrava di vivere questo mio coma in uno stato di beatitudine perpetua. Stavo pensando di scrivere il mio addio definitivo a questo mondo digitale, per sempre, archiviando questo blog ad un semplice e grezzo esperimento psicologico quando i recenti avvenimenti in Europa hanno ridato ossigeno al mio intorpidito e vecchio cervello.

Cosa succede?

E' possibile che ciò che successe anni fa si possa ancora ripetere con gli stessi modi, con la stessa violenza, con gli stessi mezzi?

Ho sempre creduto di no, NO l'Uomo ha imparato dai suoi errori, siamo migliori di prima.

Davvero?

Verranno a prendermi anche questa volta?

Le rappresaglie sono già iniziate!

A morte i porci giudei!! cosi gridano nelle strade di Parigi.

Ecco che il conflitto Israeliano ha dato il LA al vero sentimento antisemita che si era addormentato in tutti gli stati europei.

Death to Jews! Death to Jews!!  

Eccola l'opinione pubblica! ora come una volta schierata contro!

Vogliamo un'altra shoa ! ma questa volta che sia portata a compimento! 
Nazisti Ebrei ! 


A MORTE GLI EBREI !


Sta accadendo di nuovo? Verranno a prendermi!


In nome della giustizia, dell'etica e della morale, in nome della pace verranno a prendermi perchè io in quanto ebreo uccido i bambini di Gaza, io europeo sono complice dei miei cugini israeliani perchè appartengo alla stessa razza, la razza Ebrea! Merito la morte come uno sporco maiale.


Death to Jews! Death to Jews gridano a Parigi,Berlino,Lione,Madrid!!

Ilan Halimi is a Pig !

Death to Jews!



Sta accadendo di nuovo.



In nome del rispetto della vita umana, della pace e della morale loro verranno a prendermi.
C'e' chi dice che non si tratta di antisemitismo ma di violente proteste contro il conflitto in atto. Non sono d'accordo, nessuno in Europa si è messo a gridare MORTE AI RUSSI per quanto sta succedendo in Ucraina, è l'antisemitismo dormiente della nostra Europa! E' l'odio mai placato contro la razza ebraica che ha radici ben più profonde e lontane.

Ma quello che mi da il voltastomaco è lo scherzare sulla shoa, l'essere chiamati Nazisti. Noi siamo i Nazisti, il tutto ha un denso strato comico drammatico.

Gli ebrei sono como i nazisti, sterminiamoli ! DEATH TO JEWS !




Ho il cuore fatto a brandelli dalla tristezza, può l'Uomo sopravvivere alla sua barbaria?





Sta accadendo di nuovo.





תחי מדינת ישראל!
Neelps

giovedì 26 aprile 2012

Che vergogna!


Milano, 25 aprile 2012

Una giovane portava una bandiera in spalla rappresentante una grossa colomba ed un'altra bandiera, verde bianca rossa e nera.
"Bel sindaco di merda" ha urlato, non appena Pisapia si è allontanato abbastanza da non poterla sentire.
La giovane aveva uno sguardo determinato, deciso, rabbioso. Stava proprio in testa al corteo, proprio in fronte alle bandiere con la stella di David. Al suo fianco c'era un uomo, sui 50anni, a spalleggiarla. Erano li apposta.

"Fuori i sionisti dalla storia, intifada fino alla vittoria".

Oggi è il 25 aprile.

Le bandiera bianca e azzurra non rappresenta una fede religiosa o politica, rappresenza l'esistenza di un popolo, che nella storia, è stato perseguitato più di una volta. Sono stati marcati a fuoco come bestie nei campi di sterminio nazisti, perseguitati e piegati come fossero animali da macello con una metodologia ed una brutalità tale da far rabbrividire chiunque.
Tutti lo sanno, tutti lo hanno studiato, alcuni hanno anche avuto la possibilità di vedere il marchio a fuoco sui polsi dei propri famigliari sopravvissuti.

E' successo qui, in Europa.
E' successo qui, in Italia.
E' successo qui, A MILANO!

Stazione Centrale, binario 21.

Chi ha deciso di restare o di tornare, ha avuto un coraggio non indifferente, decidere di restare in mezzo a gente che ti ha venduto in cambio di qualche meschino favore o per un'attimo di gloria, non è da tutti.

A San Babila, le bandiere verdi bianche rosse e nere sventolano orgogliose.

"Palestina libera" urlano.
"Palestina libera!"

"Assassini!"

"I fascisti siete voi!"

Oggi è il 25 Aprile.

Non so se sia possibile spiegare o capire cosa significa dare del "fascista" agli ebrei durante il corteo del
25 aprile a Milano. Portano la bandiera della Brigata Ebraica i figli o i nipoti di chi è stato deportato, umiliato
e brutalmente sterminato.

Non c'e' rabbia da provare, ma vergogna, ancora una volta, in un occasione importante come questa c'e' chi o per
ignoranza o per volontà è capace di una tale brutalità verbale da raccapriccio. Capaci di provocazioni a cui è
difficile resistere.

Quando le bandiere con la stella passano a San Babila, alcuni che prima urlavano tacciono, guardare negli occhi i figli o i nipoti di chi è stato perseguitato e sterminato ad alcuni fa questo effetto, l'insulto diretto è difficile.
Ma alcuni non hanno freni e si lasciano andare alle peggiori volgarità.

"Fuori i sionisti dalla storia"

"Fascisti"

Ancora una volta è uno spettacolo di una tale bassezza che non può che provocare conati di vomito a tutti quelli che hanno una minima sensibilità umana. E' come prendere a calci un uomo nudo agonizzante a terra.

E' imbarazzante, penoso.

Dovevate vedere con quale grinta questi insulti venivano urlati.
Sono rimasto scosso per il resto della giornata e ho ricordato il motivo per cui negli anni precedenti declinavo l'invito a partecipare a questa giornata.

Nlps

martedì 21 giugno 2011

yOu

Di notte mi sta rannicchiata vicina come un'animaletto infreddolito.
E io sto li, la stringo e non riesco a dormire.

Ogni tanto mi guarda con i suoi occhietti azzurro pastello decorati da lunghe ciglia nere, vedo me stesso specchiato nelle sue grandi pupille brillanti.

Averla intorno e' come prendere il valium, o qualcosa di simile, mi piace e la cerco,ma so che mi faro' male, la dipendenza e' terrificante, l'anima viene scavata come fosse marmo sotto i colpi di uno scultore maldestro.

Non restare qui, l'italia non e' un posto per chi ha dei sogni da perseguire.
Torna a casa, ovunque sia.

Fai un poco di spazio nei tuoi ricordi per me, se ti va, ma non concedermi altro spazio, ho una volonta' debole e non sono uno that do the right thing.
Lascia che sia solo un piacevole gioco.

Dont get stuck here, perfavore!

giovedì 30 dicembre 2010

ride



La tu saliva e' buona, le tue labbra hanno un gusto delicato, il contatto con la tua pelle nuda mi scarica brividi che, come fulmini, si abbattono violentemente nelle terminazioni nervose. Ho esagerarto con il vino, ma perche'? e' cosi. Si, e' cosi. Nell'esagerazione nasce l'embrione, la scintilla dello scorrere.
Avanti, sempre cosi, non importa dove, avanti!, con il vento contro o a favore, ma che importa!, la sua carezza e' fonte di dolcezza. La bellezza, nelle sue indecifrabili forme, si modella nella mia mente che, libera, fluttua danzando in una densa sostanza oliosa.

I ride through the city's backsides
I see the stars come out of the sky
The bright and hollow sky
You know it looks so good tonight.


Nel silenzio, le labbra bagnate scivolano timidamente le une sulle altre, i tuoi capelli d'oro cadono come sabbia tra le dita della mia mano, il calore dei corpi si uniforma in un affanno singhiozzato. Il ricordo violento, il braccio in catena, la testa si reclina all'indietro, la debolezza dei sensi precipita e lascia spazio all'estrema potenza dell'immaginazione, cosi gli occhi si rivoltano all'indietro mostrando il loro bianco di morte, e finalmente, le terminazioni nervose festeggiano la loro euforia indotta, meritata, l'insaziabile stimolazione dell'indefinito e' concretizzata in un momento in cui il tempo non ha significato ma che, come una terribile ondata, si scarica su scogli gommosi, caldi, in un mondo che va oltre le tre dimensioni.

Oh, the passenger,
How, how he rides
Oh, I am the passenger!



Nulla vale piu' di tutto questo.


So let's ride and ride and ride and ride



Neelps

giovedì 9 settembre 2010

Milano Vogue Fashion Out Night


Le pupille si dilatano velocemente, l'alcool scorre proporzionalmente alla voglia di abbandonarsi a qualcosa di sconosciuto. Bisogna scandirlo bene, il grido furibondo, insensato, liberatorio.
v a f f a n c u l o.
Barcollo per le via di questa spocchiosa citta', via verri, via della spiga, via manzoni.
Ogni negozio, eblema del superfluo ha qualcosa da offrirti con cui ti corrompe lo spirito, l'anima, il tutto. L'effimero e' la corruzione totale del corpo che, in preda ai dolci effetti dell'alcool, si abbandona piacevolmente cullato da una sensazione di torpore eterno, abbandonando tutto cio' che e' razionalmente corretto.

Per le strade camminano demoni bellissimi, su tacchi a spillo, con pantaloni aderenti, lasciano scoperte quelle parti cosi sensualmente attraenti da provocare un turbino di sensazioni incontrollabili. Pettinature alla Lady Gaga, occhi dolci, capaci di stregarti il cuore fino alla morte. Ti conducono, in accoppiata con Bacco, al caotico piacere del vizio.

Sguardi ammiccanti, profumi speziati, dolcissimi, colpiscono il cuore come dardi avvelenati, come il morso di un serpente velenoso, provocano spasmi muscolari di un dolore acido e profondo.

Cosa si nasconde dietro queste creature cosi dolcemente decorate, cosa, nel loro animo profondo, e' soffocato dai brand del made in italy?

Zegna, offre dello spumante buonissimo, in bicchieri da intenditore con mandorle fresce dal sapore naturale e dolce. Una fotografa, con il suo sguardo ruggente mi passa accanto, mora, nel suo aspetto ingiustamente meraviglioso lascia un solco permanente nel mio inerme cuore.
Giorgio si fa fotografare con invidiosi sognatori di un successo bramato che mai gli sara' riconosciuto. Una Cucinotta tutta agghindata entra sul retro di via Manzoni, con la sua guardia del corpo, raggiunge il Re della moda milanese e, circondato nel suo emporio del lusso, accecanti flash partono a raffica rimbalzando velocemente per i numerosi specchi fino a morire nel nero profondo.

Dentro e fuori.

Vecchi nauseabondi mostrano con disinvoltura i loro oggetti del giorno, giovani ragazze, bellissime, con occhi di ghiaccio, gli si trascinano attorno come fossero cagne selvatiche addomesticate.

Ecco Milano, nel suo inutile splendore, brillare di quella luce artificiale, artefatta, drogata.

Nuotare negli effetti dell'alcool.

I sensi si svuotano del razionale senso di soffocamento.

Piu' ingerisco questo spumante gratuito offerto dai famosi brand del made in italy, piu' arrivo a toccare il mio eden. Ma la mia sazieta' non raggiunge la sua completezza, desidera i corpi, uno dietro l'altro, di questi splendidi animali decorati, dolci.
L'estetica del bello, non conosce sazieta'.

Desidero fare da parte la frangetta mora e scoprire quel meraviglioso occhio vestito di blue pastello. Il profumo del suo corpo e' un misto tra incenso e un aroma preziosa. Il suo calore, in questa giornata di un triste settembre, e' un attrazione irresistibile.
Le sue mani.
Le sue braccia, esili e innocenti, attendono di essere accarezzate.
Veste uno strofinaccio di una seta finissima, made in China, ma brandizzata Armani.

La cenere cade a terra, trascinata con forza dalla gravita'.
Brucia il tabacco, lasciando dietro di se', disegni volubili che si dissolvono velocemente.

L'incontro delle labbra sulle labbra ha un effetto devastante, l'alcool deve scorrere nelle vene, perche' apre i recinti ad un essere ignoto. L'umido della saliva, il tessuto setoso, il girovita caldo.

Non c'e' ragione per il razionale.
Non c'e' nulla da comprendere, non c'e' senso che puo' essere compreso appieno quando si padroneggia la razionalita'.

Il tutto deve essere irrazionale.
Devo avere tutto fuori dal mio controllo.
Amo giocare con il caso.

Il chaos partorisce l'imprevedibilita', la gioia.

Diffido di chi, ama tenere sempre tutto sotto controllo.

Cammino barcollando, nei cunicoli sotterranei della Milano Vogue Fashion.

Out there in the city, quali limiti?, arroganti ignoranti!, mangiate biada nei vostri stretti recinti.
Pascolano beati, loro! nella loro illusione di liberta' inviolabile, il loro libero arbitrio, nulla e' se non l'illusione di un brand luccicante.
Come stupidi pesci abboccano ad ogni luccichio in movimento.

Bevi l'ultimo bicchiere di bollicine made in France. Stupido idiota!

Cosi voglio essere, stupido ed idiota.
Nella mia felicita' apparente, vera o irreale che sia, perso in un campo senza limiti, in una dimensione inconsistente di una geometria irreale.
Fluttuo nel vuoto, dove i sensi non hanno potere, ogni bussola e' senza magnete.

Non vedo piu' nulla, solo luci colorate, indistinte, occhi meravigliosi, abbiamo una bellissima random walk, urtiamo il calore di altri corpi in cerca del loro rainbow, tutto si mischia in una unica miscela colorata, calda, fresca, senza senso.

Rimane solo il gusto ed il calore delle mia labbra sulle tue.
Ed il vento, che amico, ci accarezza con cura.


Neelps

sabato 20 marzo 2010

Pensieri sfuocati 2



Non ci voglio andare.


A lambrate, c'e' un locale, piccolo, dove fanno la birra.Tutti lo conoscono.

Sono stato li l'altro giorno, mi sono bevuto due porpore e una lambratina, finche' i sensi hanno iniziato ad abbandonare quella sicurezza che ottusamente ostentano. Ero li con alcuni colleghi ed ex colleghi. Tra questi c'era una mia ex-collega, una che mi piace molto, non tanto fisicamente, quanto mentalmente. Mano a mano che la timidezza svaniva proporzionalmente alla porpora ingerita, i sorrisi e le mani iniziavano a sfiorarsi con timidezza.

Io la voglio,
lei lo sa,
io lo so.

E' strano come le persone diventino amiche.
C'e' un vento sinistro che striscia tra il malto e l'aria primaverile di via adelchi.


Nell'olio calmo mi cullo, vedo volti famigliari li fuori, mentre io e lei fumiamo soli, raccontandoci pezzi delle nostre vite, i nostri colleghi all'interno ridono, mangiano e bevono, con pensieri innocenti brindando ad un fragile futuro. Torna a casa questa sera, dalla figlia e dal marito, come e' consuetudine che sia. L'aria vibra tra i caotici disegni del fumo. Fa freddo, sento il suo corpo avvicinarsi, la stringo per proteggerla dal vento fresco, un gesto peccaminoso come la fede che porta al dito.

Lei lo sa,
io lo so.

Voglio strappargli un bacio, uno di quelli brevi, che non fai in tempo ad assaporare, che non ti soddisfa, che ti lascia in tensione come la sesta sulla settima, una perenne incapacita' di concludere.

Lei percepisce la vibrazione instabile,
Io anche.

In questo stato di disordine mentale, tutto e' piu' chiaro e felice.
Io non ci voglio andare laggiu', nella campagna desolata, per un lavoro insulso nato da un progetto insulso di persone insulse.

Per tornare a casa, solo, prendo il metro a Lambrate, scendo a Piola, una sola fermata, perche' mi piace la metropoli, mi piace viverla nel suo sottosuolo urbano, mi piacciono i suoi odori, mi piace la sua malata routine, mi piace la cacofonia dei binari.

Percorro strade parallele, per allungare il tragitto e respirare l'aria di questa Milano di fine marzo.
Strani pensieri nascono con euforia crescente nella mia mente ovattata. Nessuno di questi e' in grado di vincere la realta'. Tra un mese o poco meno, dovro' andare laggiu', nella squallida campagna albanese, a fare che? per quanto tempo?
Desidero stringerle le mani alla vita, strappargli un bacio furtivo, veloce, nient'altro.
Dopo le porpore, divento un esile adolescente, in balia delle correnti, senza riferimenti, pronto a buttarsi ovunque ci sia qualcosa che brilli.

La fede al dito brilla, nel sua luminosa cattiveria.
I suoi occhi brillano, nella loro opaca timidezza.
Il boccale di porpora brilla, nella sua ambrata visione del mondo, consegna le chiavi di una lettura, amabile.

Io non brillo, perche' non so piu' come bruciare.
Spargo benzina ambrata ovunque nelle mie vene, per un'immaginaria proiezione di tutto cio' che non sara' mai.


Laggiu' parlano inglese?

venerdì 12 marzo 2010

Pensieri sfuocati



Sento lo stress adosso come sudore sporco.
E' un periodo in cui tutto scorre veloce, male, senza senso alcuno.

Forse mangio pochi carboidrati.

Il nervoso ha conquistato tutto il mio corpo ed io tremo come un fiore percosso brutalmente dal vento. Questa notte, durante uno spazio vuoto, mentre tutte le luci della citta' erano spente ed i suoi abitanti dolcemente addormentati, ho riflettuto su me stesso, e' stato come bere vino dal cartone.


Una sera, percorrendo via tortona, ho attraversato la passerella di ferro color verde. C'era un ragazzo lassu', suonava il suo jazz con la tromba, le luci diffuse e l'odore umido della mia citta' hanno creato un'atmosfera speciale. In lontananza il 29 arrivava lentamente nella sua amabile insicurezza. Un brivido come un lampo, dal basso verso l'alto.

E' una bella citta', Milano.

Al lavoro mi hanno affidato un nuovo progetto, la cui sede ultima sara' in un posto che so a malapena localizzare su una cartina geografica. Un posto dimenticato da dio (e forse anche dagli uomini), in mezzo al nulla, nella piu' sperduta e desolata campagna fangosa. E' cosi che me lo immagino, probabilmente non ci vuole nemmeno il passaporto per andarci. A dire il vero ho anche il dubbio che ci sia l'areoporto.

Cosi, questa notte ho pensato alle alternative, e non ne ho trovate.

La questione dei permessi di soggiorno, mi ha sempre creato fastidi.
Ragazzo cerca ragazza scopo matrimonio per scambio visa.

Pensieri sparsi di una notte senza tempo.
Una Milano senza sole.
Una citta' dove le pozzanghere non riflettono e la gente non sorride.

Bisogna nascondersi, tra la folla, nella sua media si trova l'unica via per la sopravvivenza.
Ma a tratti, ci si ubriaca all'eccesso, barcollando per le strade della citta' mondiale della moda, tra i suoi locali brillanti, le sue luci fredde, i suoi volti patinati, la sua pelle bianca, liscia, cosi bella ed inumana.

Modelle alte e slanciate, tacchettano per il pave' sconnesso di via tortona, volti senza anima, perfetti, asessuati nelle loro forme cosi delicate, lo sguardo insipido di un manichino porta abiti, l'odore fresco di un corpo senza vita.
Ed un foglio a terra, contenente quel che rimane di una poesia, lentamente si squaglia con l'acqua che cade, lacerato dai tacchi bastardi che insistentemente lo calpestano, l'accanimento e' brutale, e come un sogno, svanisce sbranato dalla cattiveria di bellezze impalpabili.

La necessita' di avere qualcosa di piu', e' persa.
E questo vuoto e' anestetizzato da numerosi giri di cocktail colorati, vestiti come innocenti vergini di design made in italy, il cui solo fine e' l'eccesso della quantita'. Desideri di possesso veloce di un corpo appariscente e sensuale, al comando di banconote da cento.
L'eccesso e' necessario, in ogni sua forma, il corpo e' portato al suo limite fisico nella ricerca invana di ricomporre la poesia.


Pensieri abortiti, la cui rabbia stanca si e' accovacciata a guardare i passanti alla dolce interpretazione di somewhere over the rainbow...



Finche' tutto non e' piu' lucido.



Neelps

domenica 31 maggio 2009

Amore disperato


Oggi mi va di raccontare un po di amore disperato, un amore spinto oltre, con il retrogusto di tristezza, di quello che in pochi possono capire.

Non avevo nemmeno 17 anni. Uscii di corsa appena finito di mangiare, era un sabato di giugno. Il sabato era Il giorno.

Incontrai la ragazzina alla MM2 di Loreto, l'uscita sotto la Upim.
Appena la vidi ci abbracciammo.
Avevamo gia' tutto.

Gli altri ci avrebbero raggiunti a porta ticinese.
Quando arrivammo, due di loro erano gia' la, andammo alle Colonne per berci una coca cola.Io e la ragazzina passammo un po di tempo da soli seduti per terra a parlare di noi e a coccolarci un po.

Ci riunimmo agli altri e andammo al parco li dietro.

Poi giunse L'ora. Andammo in un posto poco piu' isolato.
Preparammo le spade. Prima lei, poi io.
La tenevo stretta a me.
Mentre ci stringevamo arrivo' l'ondata.

Fu una cosa che non si puo' spiegare.

domenica 24 maggio 2009

La caduta libera


NOTA: La foto e' di Isabella Balena ed e' solo rappresentativa.

Io e la ragazzina stavamo assieme e facevamo quel che facevamo.

Quando a scuola si sparse la voce, uno dei chirichetti venne da me. Era uno di quelli che gli giravano sempre attorno.

Cosi mi vomito' adosso la sua predica.
I suoi occhi erano colmi di odio.

Non ero un ragazzo aggressivo, ne violento, non lo sono mai stato. Nemmeno quando ce ne sarebbe stato bisogno. Ero solo uno sensibile. La ragazzina questo lo apprezzava.

Il chirichetto inizio' a tormentarmi, nella speranza vana di fare colpo sulla ragazzina. Finche' un giorno un nostro amico, uno del nostro giro, decise che era ora di finirla.

Decise di dare una lezione al chirichetto.

Funziono', per un po.

Ma poi il chirichetto corse a piangere dal papa.

Fu cosi che ebbe inizio la fine.

Ci cadde tutto adosso.
Non potevamo piu' uscire, vederci, telefonarci.
Fu cosi che Lei entro' prepotentemente, senza piu' regole, tra noi due.
Lo facevamo sempre assieme ma ora, ognuno per se', da soli, con il solo conforto di Lei.

Fu cosi che la situazione degenero' completamente,
Fu cosi che Lei venne in cima a tutto e tutti.
Fu cosi che io mi dimeticai della ragazzina e che la ragazzina si dimentico' di me.

Fu cosi che conobbi il lato piu' oscuro del mondo.


Era sabato pomeriggio.
Mi risvegliai dopo 2 o 3 ore,
solo, sdraiato in mezzo alla sporcizia,
sul retro della stazione centrale.

E con il cuore colmo di tristezza,
piansi.

venerdì 15 maggio 2009

La dolce ragazzina


Scrivere dovrebbe farmi bene ed invece non va cosi.

Non va mai cosi.

Ho rivangato dei vecchi ricordi che ora mi uccidono di tristezza.


L'attrice nella foto assomiglia moltissimo a quella dolce ragazzina, stesso sguardo, stessa fisionomia.



Facevamo tutto quello che fanno i ragazzini innamorati di quell'eta'.

Ci tenevamo per mano, ci sfioravamo delicatamente finche' non ci veniva la pelle d'oca. Ci baciavamo. Stavamo ore a parlare del futuro, dei nostri sogni. Ascoltavamo i Cinderella, Heartbreak Station.

Oggi sono uscito presto dal lavoro, pioveva, sono andato a trovare i miei. Camminavo solo sotto la pioggia per le stesse vie, non ho fatto altro che pensare alla ragazzina e alla sua dolcezza.

Erano i primi anni '90. Milano.

Ricordo il suo sorriso, mentre cantavamo One for Rock & Roll.
Si ondeggiava ballando, mi guardava negli occhi e sorrideva.

Now I dont need to worry bout tomorrow
Aint anticipating whats to come

And I dont need to worry bout the things I have not done

Long as I got rock and roll Im forever young


Facevamo tutto quello che fanno i ragazzini innamorati di quell'eta'.

E poi facevamo un'altra cosa.

Ci schizzavamo l'eroina in vena.

giovedì 14 maggio 2009

Una sera di Maggio

All'epoca ero un ragazzino e uscivo con una ragazzina.
Aveva i capelli quasi neri, a caschetto, che li coprivano la fronte, occhi marroni ed un viso splendido. Andavamo davvero d'accordo, ho sempre dei bei ricordi quando ci penso.

Nel mese di maggio, uscivamo spesso la sera, passeggiavamo mano nella mano. Il profumo dell'erba e dell'estate in arrivo, era straordinario. La leggera brezza ci scaldava a vicenda e i nostri corpi si sfioravano imbarazzati.

Stavamo sempre assieme.
Ci cercavamo, con impazienza, gli tenevo la mano, la guardavo negli occhi, non c'era bisogno di altro, una carezza, un abbraccio, un sorriso.

Le prime volte lo facemmo assieme, ci prendemmo cura l'uno dell'altro.
E' una cosa che non e' possibile dimenticare, mai.

Non sono in grado di spiegarlo,
Non si puo' spiegare,
Non c'e' sensazione che possa essere paragonata.

Poco dopo entrambi pensavamo solo a Lei, nulla aveva piu' importanza.

Sono passati 15 anni, ogni tanto ricordo la dolce ragazzina dai capelli a caschetto. Ci separammo senza nemmeno saperlo, senza parlarne, senza guardarci negli occhi, senza spiegazioni, senza lacrime.

Non seppi piu' nulla.

Oggi ho visto un ragazzino magrolino ed una ragazzina dai capelli a caschetto, mano nella mano. Il profumo di maggio, i grilli che cantavano.

Ho pianto.

I genitori si trasferirono, lo fecero per la ragazzina.

Vorrei sapere che non e' stato difficile.
Vorrei sapere che stia bene.

La immagino adulta, bellissima, ancora con i suoi sogni ed il suo sorriso.

Sono sicuro che si ricordera' di me, per le nostre camminate le sere di maggio, per i nostri sogni, per le tenerezze, per l'imbarazzo, ma si ricordera' anche di Lei, soprattutto di Lei.

Vorrei sapere che non e' stato difficile.
Vorrei sapere che stia bene.

Avrei voluto tenerle la mano quando Le disse addio.
Perche' io voglio pensare che questo sia accaduto!